La città industriale di Ivrea venne realizzata negli anni tra il 1930 e il 1960 da Adriano Olivetti, secondo un disegno alternativo alle esperienze nazionali e internazionali attuate durante il XX secolo.Il sito è costituito dall’insieme delle architetture collegate al progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Consiste in un complesso di edifici progettato dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento, riconoscibile nel tessuto urbano della città.L'area è identificabile principalmente lungo l’asse di Corso Jervis, sede degli edifici per la produzione, per i servizi sociali destinati alla fabbrica e alla città e per le residenze che sono da considerarsi tra gli esempi più significativi della politica innovativa varata dalla Olivetti.Il patrimonio architettonico di Ivrea rappresenta inoltre una tappa fondamentale per l’identificazione di repertori dell’architettura e dell’urbanistica del secondo Novecento. Architetture che costituiscono i diversi modi attraverso cui le culture tecniche hanno cercato di rispondere alla regolazione della crescita delle città e dai territori investiti dai processi di industrializzazione.A Ivrea, la cultura di fabbrica della Olivetti e l’esperienza del Movimento Comunità, coinvolgono, per la prima volta, in Italia architetti e urbanisti in un disegno ampio di progettazione della città.Il complesso di edifici che compone la città industriale di Ivrea costituisce un insieme di esempi ben conservati di edifici per l’industria, per i servizi e le residenze di eccezionale qualità architettonica, tra le più efficaci espressioni materiali di una visione moderna dei rapporti produttivi progettati dai maggiori architetti italiani del XX secolo e dai tecnici della fabbrica.Costruite tra il 1930 ed il 1960, il loro valore unitario complessivo risiede nel connubio tra nuovacapacità espressiva propria di queste architetture moderne e il riconoscimento del loro essere parte di un progetto economico e sociale esemplare permeato dalla proposta comunitaria.Questa è la motivazione che ha permesso l’iscrizione di Ivrea Città industriale del XX secolo nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
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